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Mercoledì, 18 Marzo 2020 22:55

Pesca in quarantena

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Nessuno se lo sarebbe mai aspettato ma è successo e non sappiamo neanche per quanto durerà.

Tutti in casa e la maggior parte delle attività economiche chiuse. Tutti devono per il momento cambiare le proprie abitudini, rinunciare alle proprie attività, tanto nel lavoro quanto nel tempo libero.
I pescatori ricreativi stanno sperimentando un totale divieto di pesca e, confrontato con tutti i problemi che devono affrontare, capiscono facilmente che questo è tra i mali minori.
D'altra parte, basta considerare la chiusura dei ristoranti per capire come neanche i pescatori professionisti se la passino bene: nonostante possano continuare a fare il loro lavoro si trovano di fronte ad un crollo delle vendite che pare renda anti economico far uscire le imbarcazioni. Il problema è gravissimo per i lavoratori del comparto e tutti ci auguriamo che si attenui e risolva nel minor tempo possibile.
In pratica anche in mare assistiamo quindi ad un crollo delle attività di pesca e viene spontaneo pensare a come questo possa riflettersi sullo stato delle risorse.
Da pescatori ricreativi immaginiamo le rive dei fiumi e dei laghi, le scogliere, le spiagge e le banchine dei porti, tutti ugualmente deserti. Immaginiamo le bollate e la predazione indisturbate come non lo sono state nella maggior parte dei luoghi da tempo immemore.
Se i pesci potessero dire la loro forse li sentiremmo pensarla in modo diametralmente opposto al nostro sulla pandemia in corso.
Viene anche immaginare come andranno le cose quando le attività potranno riprendere. I pesci che si saranno salvati in queste settimane di coprifuoco forse saranno meno attenti alle insidie dei pescatori. Forse daranno l'opportunità di catture abbondanti come non si era più abituati a vedere. Probabile che saremo capaci di consumare tutti gli interessi maturati in men che non si dica? Certo probabile che dopo tanto tempo passato a digrignare in denti in attesa della prossima uscita ci sarà un boom di presenze che porterà una boccata di ossigeno al settore economico costretto al blocco.
I pescatori avranno certo pensato e ripensato all'opportunità di una super apertura con pesci ormai abituati a poter fare impunemente i fatti propri. Spaventa però il pensiero che l'ignoranza tanto comune e costantemente oggetto di critica dall'interno del settore stesso troverà probabilmente occasione di manifestarsi con accresciuto vigore.
Adesso i problemi quotidiani sono forza maggiore ma da pescatori ricreativi pensare alla pesca che ci appassiona serve a tenere alto lo spirito, ad esorcizzare le paure. Cresce l'astinenza e la voglia di riprendere la canna in mano, di rifarsi e se questo non significherà solo fare cestino sarà sicuramente stato un digiuno terapeutico dopo il quale poter apprezzare con nuova freschezza le nostre uscite di pesca. La pesca è curativa, del corpo e soprattutto dello spirito e i benefici sociali della riapertura anche se non esattamente misurabili saranno sicuramente quelli di maggiore importanza.
Nel migliore dei mondi possibili tornare a pesca trovando più pesci dovrebbe far capire quanto la diminuzione della pressione di pesca sia fondamentale per l'aumento della qualità della pesca. In fondo per i pescatori ricreativi ridurre la pressione di pesca non sarebbe così difficile, in primo luogo grazie alla possibilità di rilasciare i pesci catturati. Per la pesca professionale non altrettanto e quello che si potrebbe rischiare è semplicemente che tutto si traduca in prezzi bassi per eccesso di offerta e mancato reddito per le imprese.
Sarà sicuramente interessante vedere quali saranno da una parte e dall'altra le dinamiche che si svilupperanno, con l'auspicio che tutti i portatori di interessi non si limitino a fare constatazioni per cercare di tornare semplicemente allo stato precedente nel minor tempo possibile ma ne traggano elementi utili per migliori indirizzi di gestione. Le ricerche sulla pesca ricreativa che si stavano già svolgendo prima della pandemia, insieme al monitoraggio della pesca commerciale, avranno una occasione inattesa per valutare gli eventi in modo riscontrabile ed autorevole ovvero utile a scelte politiche informate.

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