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Venerdì, 04 Agosto 2017 13:17

Scampato pericolo licenza.

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Dopo un interminabile iter di proposte e consultazioni arriva la notizia che, dalla norma di sostegno al settore ittico, viene stralciata l'istituzione di una licenza a pagamento per la pesca ricreativa in mare.

Una grande vittoria certamente, un pericolo scampato per l'ennesima volta e speriamo che non ci sia più bisogno di scamparlo.
Il punto della situazione, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, è infatti che restano aperti tutti i problemi del settore e per restare in tema il primo potrebbe essere quello dell'interruzione della Comunicazione Obbligatoria che doveva passare appunto la mano alla nuova licenza.
Se si vuole fare di necessità virtù il lato positivo potrebbe consistere nel passaggio da un sistema di registrazione palesemente inadeguato ad uno migliore e, soprattutto, come logico e da tutti invocato, integrato in un piano di ricerca esteso a tutti gli aspetti della pesca ricreativa.
La questione licenza ha tenuto il dibattito sulla pesca ricreativa bloccato e concentrato a scamparne il pericolo. Le rappresentanze del settore in diretto contatto con gli uffici politici hanno potuto allenarsi in un contesto davvero ostico e la vittoria conseguita sul campo solleva il tifo sugli spalti in attesa del seguito della storia. Nel bel mezzo della crisi dell'acqua che segna questa torrida estate 2017 l'aspettativa è rivolta al lavoro che tutte le istituzioni hanno programmato per l'autunno in tema di pesca ricreativa marittima nel Mediterraneo. La materia è affrontata a tutti i livelli di competenza territoriale ma la UE ha chiaramente indicato che, nel contesto della attuale Politica Comune della Pesca, questa resta di competenza nazionale. Banale osservare come, per la pesca ricreativa, la nostra politica nazionale abbia assoluta necessità di sollecitazioni esterne per superare un forte gap culturale. Altrettanto banale la lista delle priorità che evidentemente non ha ancora avuto modo di essere efficacemente portata all'interesse della politica.
Correndo il rischio di una eccessiva semplificazione e della ripetitività, si attendono risposte semplici a domande semplici:

  • Una legge di inquadramento della pesca ricreativa
  • Una ricerca scientifica sugli aspetti ambientali, sociali ed economici della pesca ricreativa
  • La revisione del Regolamento 1639/1968
  • E per finire, e per raggiungere in autonomia un livello di minima decenza e consistenza normativa, la completa riscrittura della lista delle misure minime, già Misure Minime di Sbarco (mls - minimum landing sizes) , ora Misure Minime di Riferimento per la Conservazione (mcrs - minimum conserservation reference sizes).

Argomenti tenuti in sospeso che creano un danno ambientale, sociale ed economico quando potrebbero, al contrario, esprimere per tutti i tre aspetti, un fortissimo potenziale positivo.
Il 2017 è stato appeso al pericolo licenza fino ad agosto ma ci sono quattro lunghi mesi per sperare che il 2018 segni una vera svolta.

Buon lavoro a tutti.

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