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Martedì, 08 Marzo 2011 20:40

"Secret" - Nubi sulla Pesca Ricreativa

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Attraverso un comunicato stampa EAA - EFTTA il mondo della pesca ricreativa europea ha chiesto alla Commissione Europea di non accogliere nel testo del Regolamento di attuazione del Controllo della Pesca  le modifiche rispetto alla precedente versione dell’aprile 2010.

La Commissione, chiamata oggi 8 Marzo 2011 a votare tale testo, lo ha adottato senza considerare quanto richiesto.

Motivo dell’adozione di tale versione è quello di  garantire agli Stati membri autonomia di pianificazione. Un obbligo di rilevazione dei pesci rilasciati vivi avrebbe imposto oneri amministrativi agli  Stati membri anche se questi non lo avessero ritenuto necessario o desiderabile.

Vedi comunicato stampa EAA - EFTTA

La Commissione, in fase di discussione,  ha proposto di integrare il testo con le richieste avanzate nel comunicato, ma da parte di alcuni Stati membri sono state sollevate obiezioni  per cui il testo è adottato senza alcuna modifica.

L'adozione integrale ha comportato anche il mantenimento del comma 6  dell'articolo 64: "Tale disposizione non si applica quando uno Stato membro ha vietato la pesca ricreativa degli stock oggetto di un piano di recupero. "

Da qui in poi sarà compito dei pescatori e delle loro organizzazioni  fare in modo che i sistemi di raccolta dei dati a livello nazionale non  siano in opposizione alla pesca ricreativa .

Viene evidenziata la necessità di cooperazione transfrontaliera, come indicato dall'articolo 64, paragrafo 2:

"I metodi utilizzati nei piani di campionamento devono essere chiaramente stabiliti e devono essere, per quanto possibile: a) stabili nel tempo, b) standardizzati a livello regionale, c) in conformità "con le norme di qualità previste dai competenti organismi scientifici internazionali e, dove appropriato, dalle competenti Organizzazioni regionali di gestione della pesca di cui l'Unione europea è Parte contraente o osservatore. "

Possiamo aspettarci che alcuni Stati membri prevedano di registrare solo le catture o i pesci trattenuti dei pescatori ricreativi a causa dei motivi di costo menzionati dalla Commissione:

".. L'obbligo di includere la registrazione di pesci vivi rilasciati è un onere amministrativo a carico degli Stati membri che non era richiesto o desiderabile ".

Questo non deve significare  che i pesci rilasciati vivi in mare non possano essere inclusi o che non lo saranno. Ma ci sarà più spazio per la politica riguardo a quale dovrebbe essere la "corretta" stima/percentuale di mortalità da rilascio in diversi tipi di pesca ricreativa.

Avere dati sui pesci rilasciati ha grande importanza sia per le acque interne che per il mare in riferimento al nostro reale impatto sugli stock ittici e al valore socio economico della pesca ricreativa.

I dati sul rilascio aiutano a promuovere la pesca ricreativa come attività di basso impatto con una alta resa economica.

La Commissione DG MARE, gli scienziati e altre persone coinvolte principalmente o unicamente nella pesca  commerciale hanno difficoltà a comprendere altre motivazioni della pesca che non siano il profitto. Non capiscono fino in fondo che le persone spendono molto denaro per ‘tentare’ la cattura di un pesce per piacere - a volte senza prendere niente, altre volte per rimettere il pesce vivo in mare. Questo tipo di pesca  si adatta a fatica al loro pensiero e alla loro formazione, e mal si adatta  alle prescrizioni ed al vocabolario  della presente Politica Comune della Pesca sviluppatisi per decenni solo in riferimento alla pesca commerciale.

I nostri timori sono in parte basati su questo tipo di formulazione del "Gruppo di pianificazione ICES su indagini sulla pesca ricreativa"
Report of the Planning Group on Recreational Fisheries (PGRFS)

Esempio pag. 21: "Catture = Catture Trattenute e Rigetti (di pesci vivi, morti ...)"  Là dove sarebbe più consono parlare di “rilasci” anziché di “rigetti




Traduzione italiana non ufficiale a cura di APR del testo integrale del Comunicato Stampa congiunto di EAA ed EFTTA su quanto potrebbe accadere il prossimo Martedi 8 marzo in sede di voto della Bozza di Regolamento della Commissione per l'implementazione del Regolamento del Consiglio (EC) No 1224/2009.
Il testo originale è disponibile (a fondo pagina)  in pdf scaricabile in inglese.


"Secret" Il Comitato per la Pesca dell'UE farà soffrire la Pesca Ricreativa

Martedi della prossima settimana [8 marzo], il Comitato per la Pesca e l'Acquacoltura, voterà su una parte di legislazione che contiene in sè la possibilità di vietare in futuro una parte di pesca ricreativa per la ragione sbagliata.

Questo comitato lavora a porte chiuse seguendo la "Comitology Procedure". Una procedura spesso criticata per la sua assenza di trasparenza. Per la stessa ragione noi ci troviamo ora nella scomoda situazione di cercare di chiudere la porta della stalla dopo che il cavallo sembra essere scappato.

L'articolo 5 del programma di martedi riporta: "(Votare) La bozza di Regolamento della Commissione recante regole dettagliate per l'implementazione del Regolamento del Consiglio (EC) No 1224/2009 che stabilisce il sistema comunitario di controllo per assicurare la conformità con le regole della Politica Comune della Pesca"

EAA ed EFTTA [European Anglers Alliance ed European Fishing Tackle Trade Association] hanno comparato questo testo con la prima bozza dell'Aprile dello scorso anno. Alcune delle modifiche fatte al capitolo sul controllo della pesca ricreativa (Articolo 64,65) sono di grande preoccupazione per noi. Lo abbiamo comunicato alla Commissione Europea ma sembra che sia tardi per fare qualsiasi modifica. Questo è deplorevole ed è ancora un esempio di come le procedure a porte chiuse scolleghino il pubblico dalla conoscenza e dalla possibilità di intervenire durante il processo. Forse positivo per la velocità e la semplicità per i legislatori direttamente coinvolti, ma negativo per la qualità e l'accettazione pubblica del documento finale.

Si suggerisce che il rilascio di pesci vivi da parte dei pescatori ricreativi NON abbia bisogno di essere contato dagli stati membri per adeguarsi alla presente normativa. Se i pesci rilasciati vivi non saranno contati significa che tutti i pesci catturati saranno considerati morti nelle statistiche.  Questo, naturalmente, gonfierà  notevolmente l'impatto della pesca ricreativa sugli stock ittici. I decisori avranno a che fare con dati difettosi sui quali potranno prendere solo decisioni sbagliate.

Sospettiamo che ci sia un elemento di speculazione sul risparmio dietro a questo cambiamento, per evitare di spendere denaro sulla raccolta dei dati. I 'rumors' dicono che un solo Paese abbia insistito su questa modifica e nessuno si oppose a quel tempo.

Per aggiungere insulto all'ingiuria questo orientamento trova la sua via nel nuovo comma 6:"Tale disposizione non si applica quando uno Stato membro ha vietato la pesca ricreativa di stock soggetti ad un piano di recupero".

Questa frase è sgradita e inutile. L'unico "valore aggiunto " di questa frase è un messaggio politico  distorto, trasmesso ai decisori, sulla possibilità di risparmiare denaro sulla raccolta dei dati attraverso la proibizione della pesca ricreativa.  Esortiamo vivamente alla eliminazione di questo comma.

Preferiamo pensare che la mancanza di opposizione visibile contro queste proposte di modifica sia semplicemente dovuta alla stanchezza  tra i membri del Comitato. Ciò sarebbe del tutto comprensibile. Il presente regolamento contiene 86 pagine stampate con 167 articoli, tutti oggetto di discussione e negoziazione. Si aggiunga a ciò, che tutti questi articoli sono nati per dare maggiori dettagli su come capire e mettere in atto un altro  Articolo 111 nella versione base della normativa, il Regolamento sul Controllo del Consiglio del novembre 2009. Questo è un lavoro  complicato tanto da generare mal di testa, perfettamente adatto per accordi taciti. Lo comprendiamo. Ma crediamo anche che la maggioranza non avrebbe alcun problema a sostenere le modifiche che chiediamo. Questi membri si spera reagiranno per rendere possibile l'inserimento del testo corretto al voto di Martedì.

La pesca ricreativa non è la causa principale della diminuzione delle risorse ittiche nella nostra parte del mondo. Se questa legge viene adottata come si legge ora la strada è asfaltata - e addirittura incoraggiata - per il divieto della pesca ricreativa là dove  nessun divieto è necessario. Perdite di occupazione e di reddito sono in gioco per le imprese che dipendono dalla pesca ricreativa e per le comunità, ed i legislatori  potrebbe subire la sfiducia di 25 milioni di pescatori ricreativi.


La Commissione europea e il Comitato per la pesca e l'acquacoltura possono salvarci da tutto questo il prossimo Martedì.

Chiediamo loro di farlo!


Contact: Jan Kappel, EAA and EFTTA Brussels office; Tel: +32 2286 5956; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Notes to editors:

EAA, European Anglers Alliance

comprises of key angling organisations from 16 European countries with about 3 million members.

EFTTA, European Fishing Tackle Trade Association

is the leading European trade association for manufacturers and wholesalers of sportfishing equipment. Membership is open to manufacturers, wholesalers, agents and press in the tackle industry.

Websites:

http://www.eaa-europe.eu -  http://www.eftta.com

 


Allegati: Per gli allegati vedere il testo originale inglese 

'SECRET' EU FISHERIES COMMITTEE WILL MAKE RECREATIONAL ANGLING SUFFER (revised version 7 march)

On Tuesday of next week the Committee for Fisheries and Aquaculture votes on a piece of legislation having a built in risk that some recreational fishing might be banned later for the wrong reason.

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