Circolano molti articoli, in particolar modo promossi da un certo mondo animalista, in riferimento al dolore provato dai pesci, tanto da spingere alcuni ricercatori ad affrontare il problema.
Presentiamo il recentissimo studio pubblicato da:
Rose, J. D., Arlinghaus, R., Cooke, S. J., Diggles, B. K., Sawynok, W., Stevens, E. D. and Wynne, C. D. L. (2012), Can fish really feel pain?. Fish and Fisheries. doi: 10.1111/faf.12010
Passando in rassegna gli studi che affermano che i pesci provano dolore gli autori riscontrano carenze nei metodi utilizzati per l'identificazione del dolore, in particolare per distinguere il rilevamento inconscio di stimoli nocivi (nocicezione) dal dolore cosciente. I risultati sono stati spesso anche male interpretati e non risultano replicabili, così le affermazioni sul dolore provato dai pesci sono prive di fondamento. Problemi analoghi esistono in studi sugli invertebrati. In contrasto, una vasta letteratura che coinvolge interventi chirurgici sui pesci mostra condizioni di normale alimentazione e attività immediatamente o poco dopo l'intervento. I nocicettori Fibra C, il tipo più diffuso nei mammiferi e responsabile del dolore lancinante negli esseri umani, sono rari nei teleostei e assenti negli elasmobranchi studiati fino ad oggi. I Nocicettori A-delta, non ancora trovati negli elasmobranchi, ma relativamente comuni nei teleostei, probabilmente segnalano lesioni meno nocive, innescando reazioni di fuga e di evitamento. Chiaramente, i pesci sono sopravvissuti bene senza l'intera gamma di nocicezione tipica degli esseri umani o di altri mammiferi, circostanza che bene si accorda con l'assenza di regioni corticali specializzate necessarie per la percezione del dolore nell'uomo. Gli autori valutano le recenti affermazioni sulla coscienza nei pesci, ma trovano in queste affermazioni mancanza di elementi di prova sufficienti, di fattibilità neurologica, o di probabilità che la coscienza sarebbe adattiva. Anche se i pesci fossero coscienti, è ingiustificato assumere che possiedano una capacità percettiva simile a quella umana per il dolore. Nel complesso, le prove comportamentali e neurobiologiche recensite mostrano che le risposte dei pesci agli stimoli nocicettivi sono limitate e che è improbabile per i pesci l'esperienza del dolore.
Link alla pubblicazione:
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/faf.12010/abstract