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Domenica, 13 Marzo 2011 09:45

Agonismo in deroga

"Traguardo storico" per la pesca agonistica italiana.

Come riportato dal sito della FIPSAS, - “su richiesta della FIPSAS, la Direzione Generale della Pesca Marittima e dell'Acquacoltura del MIPAAF ha deciso che nelle manifestazioni e gare di pesca sportiva autorizzate dagli organi competenti, è consentita la detenzione di specie sotto misura, a condizione che gli esemplari siano mantenuti allo stato vivo e successivamente reimmessi in mare.” -

I pesci sottomisura che sono a tutti gli effetti delle catture indesiderate, per gli agonisti non lo sono più. Da ora in avanti, proprio gli agonisti,  avranno un grandissimo interesse a catturarli. Questo inevitabilmente, insieme al trattenimento fino a fine gara, produrrà un surplus di mortalità su pesci che per tutti gli altri sono da trattare con la massima cura, evitandone per quanto possibile la cattura e reimmettendoli immediatamente in acqua.

Pubblicato in News
Domenica, 06 Marzo 2011 08:27

Divieto di rigetto (discard)

Il Commissario Damanaki propone l’introduzione graduale del divieto di rigetto (discard)

Martedi, 1 marzo 2011 15:20

Il commissario europeo responsabile degli Affari marittimi e della pesca, Maria Damanaki , ha organizzato un incontro  di 'alto livello' sul divieto dei rigetti in mare, nel contesto della riforma della politica comune della pesca (PCP).

Ha invitato i membri del Parlamento europeo, i ministri della pesca dell'UE e la Corte dei conti per una discussione politica informale che andrà ad alimentare il dibattito formale sulla riforma della PCP a cui la Commissione Europea sta lavorando.
Maria Damanaki ha detto: "La questione dello scarto (discard)  è  una sfida chiave nella gestione della pesca. Nel 2004, la FAO ha stimato che 7,3 milioni di tonnellate, cioè l'8% del totale delle catture di pesce sono state scartate. Alcuni di voi potrebbero pensare che questo dato non è così impressionante. Permettetemi di fornire alcuni dati, relativi alla pesca europea, che dimostrano che stiamo facendo molto peggio rispetto alla media mondiale: nella pesca del pesce bianco fino  metà del pescato viene rigettato in mare e nella pesca di pesci piatti lo scarto sale fino a circa il 70% delle catture.

"Sicuramente sarete d'accordo con me che queste cifre sono allarmanti. Devo mettere bene in chiaro: io considero i rigetti in mare non dal punto di vista etico, ma come uno spreco di risorse naturali e uno spreco di energie per i pescatori. Vorrei andare oltre. Oltre le nostre convinzioni o principi,  queste cifre non sono più giustificabili dal momento che i nostri stock sono in declino

"Se continuiamo con la nostra politica, ci confronteremo presto con  una situazione in cui la capacità produttiva degli ecosistemi marini sarà fortemente a rischio.

"Se continuiamo con la nostra politica, lo scarto eroderà la base economica dei nostri pescatori e le risorse delle nostre regioni costiere saranno erose. Saranno i pescatori e le loro famiglie a pagarne  il conto. Se continuiamo la nostra politica, i consumatori si allontaneranno dai pesci, perché, prima o poi, riceveranno una immagine negativa di spreco delle nostre risorse naturali.

"Dobbiamo evitare questo in tutti i modi. Fino ad ora  abbiamo cercato di affrontare i rigetti in mare con le misure tecniche. Ma dobbiamo essere onesti, se continuiamo in questo modo è come curare una malattia grave con l'aspirina. Dobbiamo riconoscere che la nostra politica a volte dà incentivo ai rigetti. Sono quindi convinta che dobbiamo iniziare a pensare fuori dagli schemi.

"Per affrontare efficacemente i rigetti abbiamo bisogno di cercare nuovi sistemi  per andare avanti. Sto considerando di proporre un divieto di rigetto nel quadro delle proposte di riforma della PCP. E mentre dico questa parola - divieto di rigetto - a voce alta, sono consapevole che alcuni di voi non vogliono sentir parlare di tale divieto, mentre altri già supportano questa idea. Voglio farvi notare che se non affrontiamo questo problema adesso, tornerà a perseguitarci. Sarebbe un vero peccato perdere questa opportunità  della prossima riforma della PCP per trovare una nuova strada per il futuro.

"Abbiamo cercato di mettere questa nuova via di progresso in un breve documento, che tutti voi avete ricevuto,  con una serie di idee su come implementare in modo efficace il divieto di rigetto.

"Lasciatemi rapidamente delineare le idee di base. La mia idea è quella di avere un approccio graduale. Per esempio possiamo iniziare con la pesca pelagica, e quindi coprire un paio di importanti attività di pesca mista  dopo una breve fase di "rodaggio". L'elenco delle specie oggetto di un divieto di rigetto potrebbe poi essere ampliato anno in anno.

"La domanda si riferisce quindi a quale sistema di gestione di scegliere, al fine di gestire gli stock ittici. Una possibilità sarebbe quella di gestire solo le nostre attività di pesca mista con un sistema di sforzo. L'idea è quella di preservare la stabilità relativa, traducendo la stabilità relativa in quote  in una stabilità relativa  dello sforzo di pesca mista. Tale sistema di gestione è relativamente semplice, tutte le catture dovrebbero essere sbarcate. Il controllo è  facile così come  il tempo trascorso in mare può essere facilmente controllato dal sistema di controllo satellitare.

"Un'altra possibilità è il sistema delle quote di cattura con contingenti di catture accessorie. Tutte le catture dovrebbero essere imputate alle quote e in seguito  contro il contingenti di catture accessorie. In un tale sistema è  necessario che gli Stati membri assegnino le quote in linea con le catture reali possibili delle loro navi. Un sistema di quote  avrebbe bisogno di garanzie di funzionamento perché è più complicato.

"Qualunque sia il sistema scelto, alla fine, sia che si tratti di gestione dello sforzo o del sistema di quote di cattura, un divieto di rigetto è una esigenza di coerenza in tutte le norme della PCP. Abbiamo bisogno di coerenza nelle misure di mercato. Anche i pilastri di controllo della PCP, saranno molto importanti. Avremo bisogno di CCTV o di osservatori a bordo dei pescherecci al di sopra di una certa lunghezza.

"Lo dobbiamo  al  settore della industria della pesca di fare qualcosa per gli scarti. In realtà la stessa industria ha già capito, come dimostrano i provvedimenti già presi in riferimento alla progettazione di attrezzi più selettivi. Ci sono molti buoni esempi come il progetto del 50% nel Regno Unito, il progetto degli scampi nel  Golfo di Guascogna così come i progetti in Svezia e Danimarca. Il divieto di rigetto potrebbe ulteriormente incentivare queste iniziative molto buone.

"Abbiamo bisogno di discutere un divieto di rigetto come parte della riforma della PCP. La nuova PCP deve diventare una politica che ha la sostenibilità scritta su di essa. Se non la si fa finita con gli scarti allora non merita di essere considerata ‘sostenibile’.

Ma non facciamo errori,  sono  consapevole della complessità di questa sfida. Per questo mi piacerebbe avere una discussione aperta con voi su tutti questi elementi in modo che possiamo identificare un modo costruttivo per il futuro. Se riusciamo a trovare qualche soluzione qui, allora dobbiamo aprire una consultazione più ampia che coinvolga tutti gli Stati membri, i soggetti interessati ei cittadini " ha concluso la Signora  Damanaki.

http://www.fishnewseu.com/latest-news/world/5340-damanaki-proposes-gradual-phasing-in-of-a-discard-ban.html

Versione scaricabile qui
Pubblicato in Newsflash
Lunedì, 14 Febbraio 2011 21:58

Obbligo licenza: stato di New York

US - NY Supreme Court Rules Against Saltwater Fishing License

 

Dal Newsday del 16 dicembre 2010

Sette città di Long Island (NY) hanno vinto una causa contro l’obbligo di licenza nelle acque costiere dello stato di New York. La licenza, istitutita nell’ottobre del 2009 dal Dipartimento di Conservazione (DEC) Statale interviene  su pre-esistenti diritti di regolamentazione delle acque da parte delle amministrazioni locali. “E’ una tassa, niente altro che una tassa” dice Joseph Lombardo, assistente procuratore della città di Southampton.

Ma perché la licenza? La licenza è stata istituita al fine di ottenere dati sull’impatto dell’ attività di  pesca ricreativa in  mare nello stato di NY. Per andare incontro alle nuove richieste federali ed evitare l’obbligo di licenza il New Jersey sta lavorando per far passare un programma di registrazione gratuita,  che potrebbe facilmente essere implementato anche nello stato di New York, facendo così decadere  le motivazioni addotte per l’istituzione della licenza di pesca ricreativa in mare.

 

http://www.joinrfa.org/Press/NYLicenseRepeal_121610.pdf

http://www.newsday.com/long-island/suffolk/towns-win-fishing-license-suit-against-state-1.2545957

Pubblicato in Newsflash
Sabato, 12 Novembre 2011 16:50

Diga sul Sessera - Provincia di Biella

APR - Alleanza Pescatori Ricreativi insieme alle associazioni biellesi nella richiesta di Inchiesta Pubblica sul rifacimento dell'invaso sul torrente Sessera.

In data 7 gennaio 2011 è stata attivata la procedura di V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) Statale e la contestuale Valutazione di Incidenza con la pubblicazione dell'avviso e del deposito del progetto in questione senza predisporre preventivamente l' inchiesta pubblica di cui all'Art.24, comma 6 Dlgs 4/2008 nonostante il notevole impatto sul territorio e sull'economia del territorio stesso.


Aggiornamento - 22 novembre 2011
Pubblicato in News

Il Ministero MIPAAF ha emesso lo scorso 6 dicembre un decreto che istituisce l'obbligo di Comunicazione dello svolgimento di attività di "pesca a scopo sportivo o ricreativo in mare".
Il provvedimento si colloca nell'ambito delle politiche europee e di bacino del Mediterraneo che richiedono la rilevazione di dati statistici

Pubblicato in News
Giovedì, 09 Dicembre 2010 15:47

DM 06/08/1982 - disciplina della pesca sportiva

Decreto Ministeriale 6 agosto 1982 (in Gazz. Uff., 21 agosto, n. 230).
Modificazione all'art. 2 del decreto ministeriale 7 gennaio 1980 relativo alla disciplina della pesca sportiva.

Pubblicato in Normativa Nazionale
Giovedì, 09 Dicembre 2010 15:41

DM 07/01/1980 - disciplina della pesca sportiva

Decreto Ministeriale 7 gennaio 1980 (in Gazz. Uff., 12 gennaio, n. 11).
Modalità per l'iscrizione nel registro dei pescatori e disciplina della pesca sportiva e di quella subacquea.
Pubblicato in Normativa Nazionale

REGOLAMENTO (CE) N. 1224/2009 DEL CONSIGLIO del 20 novembre 2009

che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca

Pubblicato in Documenti Unione Europea
Venerdì, 19 Novembre 2010 17:20

...e in Italia?

...e in Italia?

L'informazione data ai pescatori sulla gestione è molto scarsa non solo a livello di istituzioni Europee,  ma anche relativamente alle politiche ed iniziative nazionali . Il  lavoro nel settore pesca viene svolto attraverso il piano di “Sistema Integrato della Pesca e dell’Acquacoltura (SIPA)”

Il Ministero (MIPAAF) sta introducendovi anche la pesca non professionale usando in modo spesso poco coerente i termini pesca sportiva, ricreativa, amatoriale.

Pubblicato in Articoli
Venerdì, 19 Novembre 2010 13:47

Partiamo da qui

Partiamo da qui.

Gli argomenti caldi e le sedi consultive.
A cosa serve APR? Come lavora e cosa propone di nuovo in Italia? Perché ti chiede di aderire?
APR sta facendo in Italia quello che è già stato fatto in tutti i paesi europei, dove la pesca ricreativa ha maturato una doppia rappresentanza: quella della pesca ricreativa agostistica (sportiva) e quella della pesca ricreativa amatoriale. Da noi fino ad oggi c'è stata la prima ma non la seconda. 
A cosa serve riunire le forze del settore in una rappresentanza condivisa e partecipata? A tradurre le ragioni dei pescatori in azione concreta per portarle dove si decide come gestire la pesca.
Partiamo dal vedere come si realizza questo meccanismo, in che sedi e con quali ruoli.

Pubblicato in Articoli

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