La richiesta di contraddittorio in contemporanea indirizzata dal comunicato stampa all’editoria del settore è singolare perché secondo logica dovrebbe prevedere una reciprocità per la quale ogni intervento riguardante problemi di gestione della pesca dovrebbe essere comunicato preventivamente a tutte le parti interessate in modo che possano intervenire in contemporanea. Una ipotesi piuttosto bizzarra ma comunque se la possibilità di confronto in contraddittorio sugli argomenti è una cosa importante, questa dovrebbe potersi svolgere in modo appropriato prima di tutto intorno allo stesso tavolo del Ministero insieme a tutti i portatori di interessi.
Nel merito della pesca ricreativa del tonno rosso troviamo indecente e stigmatizziamo l’insistenza della associazioni firmatarie del Comunicato nel distorcere il senso della circolare ministeriale citata (vedi link in calce) e le invitiamo cortesemente a rileggerla ancora con attenzione ed a riscontrare che se la loro lettura fosse stata corretta il Ministero non avrebbe avuto motivo di scrivere una specifica in merito in data 19 giugno (vedi link in calce) . Immaginando che le associazioni del Tavolo abbiano lavorato nella direzione della liberalizzazione stagionale del C&R ricreativo, diventa evidente che il problema sollevato dal comunicato stampa è principalmente quello della trasparenza nella comunicazione e nel rapporto verso i praticanti.
Nel sito della FIPSAS leggiamo che “L'onestà, in tutte le sue forme paga sempre. La politica del fare anche. Quella del criticare e travisare e basta, proprio No!”
Siamo perfettamente d’accordo ed è da un po’ che cerchiamo di far vedere quel punto esclamativo in fondo alla frase.
E’ sinceramente ancora più imbarazzante dopo l’emissione del Decreto del 19 giugno vedere così maldestramente sottovalutata la capacità di discernimento dei pescatori quando la politica del fare è, se non andiamo errati, quella della deroga sulla misura minima che imposta l’aspetto agonistico di una disciplina nobile come il surf casting come pesca legalizzata, in deroga, del sottomisura.
Nel comunicato leggiamo che il “ chiarimento della Circolare 0029779 del 10/08/2011” è “ probabilmente sfuggito all’attenzione di qualcuno” Anche su questo siamo perfettamente d’accordo anche se evidentemente non era sfuggito a quel qualcuno a cui si riferisce il comunicato stesso ma al quel qualcun altro che continuava a leggere e a propagandare la circolare in modo completamente arbitrario e fantasiosamente interpretativo.
Consideriamo una leggerezza nei confronti dei praticanti che questo si sia tradotto in informazione scorretta dal momento che la circolare si riferiva esclusivamente alle cosiddette “catture accidentali” precisandone l’obbligo di rilascio. Interpretare questa prescrizione come liberalizzazione della pesca mirata al tonno rosso purchè C&R era evidentemente una forzatura arbitraria che spingeva i pescatori a fare in buona fede pesca illegale.
Il Decreto del 19 giugno ha risolto il problema della pesca Catch & Release mirata al tonno rosso ma questo evento piuttosto che traghettare l’atteggiamento dei firmatari del Comunicato Stampa verso la ragione, li sgambetta rendendo alla fine imbarazzante il contradditorio su dati di questa evidenza.
La circostanza che ha prodotto per l’ennesima volta una piccola querelle interna al settore ricreativo speriamo possa valere da esperienza acquisita nella strada che porta ad una concreta unione di forze e di intenti tanto spesso invocata quanto non adeguatamente perseguita.
Per chi vuole vedere da solo come stanno le cose basta leggersi le pochissime righe della Circolare
http://www.pescaricreativa.org/docs/lexit/chiarimento_dd_mipaaf_030811.pdf
e il punto 4 del Decreto