L'anguilla europea (Anguilla anguilla) è una specie che protetta dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche (CITES) e la sua commercializzazione verso i paesi esterni all'Unione europea è vietata.
La specie ha un grande valore commerciale, mentre le giovanili sono vendute sui mercati europei per una media di 500 euro al chilo, nei paesi dell'Est possono raggiungere un prezzo di 1.300 euro per chilogrammo.
Come scoperto nelle indagini, gli impuatati acquistavano le ceche nelle Asturie ed in Galizia, anche se molti di loro sono stati effettivamente catturati in Portogallo. Dopo di che hanno falsificato l'origine e la natura del prodotto per essere in grado di esportarlo in paesi asiatici.
Al fine di evitare di essere catturati in dogana, i membri della rete dichiaravano prodotti diversi, ad esempio cefali, una specie che non ha protezione legale.
L’operazione è iniziata ai primi di ottobre 2011, quando UCOMA ha rilevato un possibile contrabbando della specie che ha un alto valore commerciale come frittura.
Poche settimane prima dell'inizio delle indagini nel comune di Salceda de Caselas era stata creata una società, sospettata di essere coinvolta nel reato. Nonostante la recente creazione di questa società, gli imputati si dedicavano all'allevamento di anguille ed alla loro commercializzazione da anni, come segnala La Voz de Galicia.
L’operazione è stata assistita dalle autorità bulgare, constatato che le ceche sono state confezionate in Galizia e poi trasportate su un volo charter a Sofia. Nella capitale della Bulgaria, dopo una presunta cessione a una società locale, le ceche dovevano essere inviate alla loro destinazione finale nelle Filippine.
La procedura rimane aperta e sono attese accuse contro altri quattro cittadini rumeni e belgi.
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