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Sabato, 17 Dicembre 2011 13:12

Attuazione delle Direttive UE - Nuovo Studio

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Comprendere l'integrazione della politica di sostenibilità nella UE.

Dicembre 2011 - Una nuova ricerca ha investigato sul livello di successo nell'attuazione di due direttive UE secondo i principi di sostenibilità. 

Cosa significa questo in parole semplici? Una corretta attuazione deve tener conto, in modo equilibrato, di alcuni fattori, come la tempistica, i casi, le parti in causa, lo spazio. Questi fattori non devono essere contraddittori nell'ambito del quadro normativo e la normativa nel suo complesso deve essere coerente ed in armonia con quanto previsto dalla direttiva, non sbilanciata verso un particolare problema o verso gli interessi di particolari soggetti.

Vengono utilizzati, per la valutazione, tre parametri: completezza, coerenza e aggregazione. Completezza è una misura che indica quanto correttamente la normativa consideri i diversi aspetti influenti, quali i tempi, lo spazio, gli attori e le problematiche. Coerenza significa che le varie componenti della politica sono integrate e in accordo l'una con l'altra. L'aggregazione è una valutazione della politica in prospettiva globale, non solo dal punto di vista di un attore o un problema particolare.

Basandosi su un totale di 15 casi di studio condotti in nove paesi, nell'attuazione della Direttiva sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e della Direttiva della gestione della qualità dell'aria (AQM) lo studio ha identificato due differenti modelli che il processo sembra seguire.
Nel primo modello, le direttive sono viste come strumenti da utilizzare solo per la politica ambientale, imposti dalle autorità dell'Unione Europea e basate su conoscenze scientifiche o di esperti. Sebbene nessun paese sia rispecchiato totalmente in questo modello in una forma pura, questo approccio sembra predominante in Ungheria, Polonia, Grecia, Regno Unito, Svezia e Norvegia. Prendendo come esempio l'Ungheria, lo studio suggerisce che la Direttiva VAS sembra essere stata implementata con un approccio 'tick-box' (a 'smarcatura')  per soddisfare i requisiti dell'Unione Europea e in una struttura gerarchica dall'alto al basso (top-down), che potrebbe essere dovuto ad elementi derivanti dal sistema socialista e dalla carenza di organizzazioni (associazioni, ONG etc) della società civile. Come tale, non c'era aumento di completezza, di aggregazione o di coerenza. Considerando la AQM la Svezia fornisce un esempio di questo modello in cui si evidenzia l'azione coordinata dei comuni con il governo nazionale per capire come raggiungere gli obiettivi di contenimento di particelle nell'aria ma, a causa dello scarso coinvolgimento della società civile la realizzazione tendeva ad essere dominata da funzionari pubblici e, in qualche misura, dalle aziende pubbliche.

Il secondo modello di attuazione vede le direttive come un mezzo per i politici per sviluppare una modalità di governance 'a rete' che mette insieme cioè attori diversi e introduce nuove, a volte locali, conoscenze per ridefinire il problema. Questo è più evidente nei casi di Germania, Italia e Paesi Bassi. Per esempio, nei Paesi Bassi, dove c'è una lunga tradizione di partecipazione dei cittadini, una vasta gamma di partecipanti impegnati nel processo di VAS  porta ad alti livelli di completezza e di aggregazione, ma a bassi livelli di coerenza, a causa del gran numero di interessi, spesso in conflitto tra loro, delle molte parti in causa. Allo stesso modo, l'attuazione della Direttiva AQM nei Paesi Bassi è stata raggiunta proprio grazie alla pianificazione locale del territorio, coinvolgendo così numerosi soggetti e diversi livelli di conoscenza.

Se per esempio, un numero crescente di preoccupazioni sono rivolte a migliorare la completezza, la coerenza e l'aggregazione tendono poi a soffrire. I risultati sottolineano l'importanza dei pre-esistenti meccanismi di governance per l'attuazione di queste politiche. È interessante notare che sembra che la gerarchia sia ancora il modo dominante di governo ma che, a seconda del paese, le gerarchie sono più o meno 'aperte' o 'chiuse' a nuovi partecipanti e nuove forme di conoscenza.In generale, lo studio ha rilevato che tutti e tre i criteri di valutazione della sostenibilità - la coerenza, la completezza e l'aggregazione - sono difficili da far convivere integralmente e c'è sempre la tendenza a cercare un compromesso. 

15 December 2011 - I contenuti inclusi in  Science for Environment Policy sono basati su ricerche indipendenti "inter pares" e non riflettono necessariamente la posizione della Commissione Europea.
Fonte:  "Science for Environment Policy": European Commission DG Environment News Alert Service, edited by SCU, The University of the West of England, Bristol. European Commission DG ENV News Alert Issue 266 15


Leggi alla fonte in lingua inglese.
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