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Venerdì, 21 Giugno 2013 10:37

Riduzione quote tonno - Comunicato Stampa

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21 giugno 2013 - In riferimento alla riduzione, così come definito da DM 18 giugno 2013, delle quote tonno destinate alla pesca ricreativa, abbiamo ritenuto opportuno e doveroso emanare un comunicato stampa, elaborato e firmato congiuntamente a FIPSAS.

 


Non si fa una questione di contabilità di kg o tonnellate, ma si fa una questione di principio sulla ennesima dimostrazione della scarsa considerazione del MIPAAF nei confronti di un settore della pesca che muove migliaia di posti di lavoro a favore di altri settori, ma ancor peggio di una scarsa attenzione del Ministero competente verso le istanze di una larga parte di popolazione che esercita la pesca sportiva o ricreativa, cittadini dei quali dovrebbe, in quanto Istituzione, tenere in dovuta considerazione le esigenze. 

Scarica il Comunicato Stampa in versione pdf.

 

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COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

Le scriventi associazioni prendono atto dell’ennesima ingiustizia perpetrata ai danni del settore di pesca sportiva e ricreativa con la pubblicazione del DM 18/06/2013 a firma del Ministro che di fatto, a soli 2 giorni dall’apertura (16 giugno/16 ottobre), chiude in maniera pressoché definitiva la possibilità per i pescatori sportivi e ricreativi di catturare e trattenere  esemplari di  tonno rosso per il consumo alimentare diretto, decurtando 30 delle 40 t. (75%) assegnate;

Ricordano quanto definito dal Reg CE 199/2008 Art. 2 a): «settore della pesca»: le attività legate alla pesca commerciale, alla pesca ricreativa, all’acquacoltura e all’industria di trasformazione dei prodotti della pesca;

Esprimono il totale dissenso nei confronti delle istituzioni e dell’Amministrazione per l’iniquo trattamento subito, trattamento che di fatto, arbitrariamente, privatizza e concentra nelle mani di pochi una risorsa pubblica, il pesce è bene comune. Il tonno non fa eccezione nei limiti dei piani di gestione ad esso applicati.

Il recente censimento ha dimostrato una consistenza numerica della categoria (sottostimata) di quasi un milione di praticanti, dai quali deriva un indotto economico di primaria grandezza e realisticamente di gran lunga superiore alla pesca professionale; nonostante ciò il nostro settore subisce costantemente la prepotenza di altri settori che contano  poche decine di migliaia di persone, con indotti economici ininfluenti o di molte volte inferiori al nostro.

Evidenziano il mancato mantenimento, da parte di codesto Ministero, degli impegni presi a seguito di discussioni e proposte in sede ministeriale, il comportamento non equo nei confronti di un settore della pesca intorno al quale ruotano centinaia di posti di lavoro, ma soprattutto un comportamento di totale indifferenza verso le esigenze e le istanze di una grande parte di popolazione a beneficio degli interessi privati di pochi.

Sollecitano una urgente revisione del sistema delle quote assegnate alla pesca sportiva e ricreativa. La pesca sportiva e ricreativa è caratterizzata da benefici, aspirazioni e aspettative diverse rispetto alla pesca commerciale e di sussistenza, per questo nella pesca ricreativa e in quella commerciale esistono linee guida diverse e diverse strategie per la gestione sostenibile. Lo stesso dovrebbe essere per la gestione della pesca del tonno rosso. La stagione e la possibilità di cattura per la pesca sportiva e ricreativa dovrebbero essere stabilite indipendentemente da quelle stabilite per i vari tipi di pesca commerciale. Essa dovrebbe essere più lunga possibile e con il minimo rischio che venga imposta una chiusura anticipata per esaurimento delle quote di cattura da parte di altri settori.

Auspicano un immediato e urgente confronto in sede ministeriale, essendo seriamente intenzionate a dichiarare la improcrastinabile e immediata mobilitazione di tutti i pescatori sportivi e ricreativi italiani.

FIPSAS APR

 

 

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