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Martedì, 28 Maggio 2013 13:50

Riforma PCP UE - La Pesca ricreativa lasciata fuori al freddo?

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COMUNICATO STAMPA - European Anglers Alliance (EAA) - Bruxelles, 28 maggio 2013

Oggi e domani il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri affrontano l'ultimo round di negoziati sulla Riforma della  Politica Comune della Pesca (PCP).
A febbraio il Parlamento europeo ha votato 502 contro 137 in favore di un testo, che include questo pezzo:

"La politica comune della pesca garantisce che le attività di pesca e di acquacoltura siano ecologicamente sostenibile nel lungo termine e siano gestite in modo coerente con gli obiettivi di conseguire vantaggi economici, sociali e occupazionali e contribuiscano alla sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e alle opportunità di pesca ricreativa, nonché alla possibilità per le industrie di trasformazione e per le attività sulla terra ferma direttamente connesse alle attività di pesca, tenendo conto degli interessi dei consumatori e dei produttori."

Finora il Consiglio è stato contrario a questo modesto, positivo inserimento della pesca ricreativa suggerendo al contrario di rendere esplicito solo che " la pesca ricreativa può avere un impatto significativo sulle risorse ittiche ..."


E' ovviamente innegabile che la pesca ricreativa abbia un impatto sugli stock ittici. Tuttavia, la gravità di tale impatto dovrebbe essere misurato contro lo stock ittico stesso, non contro la volontà di altri fruitori dello stock per l'accesso a più pesce. Per mettere questo in prospettiva: se la pesca sportiva fosse l'unico sfruttamento degli stock ittici consentito in Europa, senza la pesca commerciale, nessuno stock ittico europeo sarebbe oggi in difficoltà. Lo stesso non si può dire del contrario. Nel complesso, la pesca ricreativa è accreditata di circa il 3% delle catture contro il 97% della pesca commerciale e semi-commerciale.

Per evitare che la pesca ricreativa venga stigmatizzata in pubblico e all'interno della politica di gestione della pesca per le ragioni sbagliate, dobbiamo insistere sul fatto che alcuni degli aspetti positivi che la pesca ricreativa fornisce alla società siano esplicitamente menzionati 'da qualche parte' nel testo della PCP.

La pesca ricreativa in Europa crea e sostiene più di 100.000 posti di lavoro - spesso nelle zone rurali e remote - e genera attività economica del valore di diversi miliardi di euro. I pesci sfruttati dalla pesca ricreativa forniscono un impatto economico e di posti di lavoro di gran lunga maggiore rispetto a quello dagli altri settori di sfruttamento.

Questa riforma della PCP propone tra le altre cose di promuovere il settore dell'acquacoltura e discriminare positivamente a favore del settore della pesca su piccola scala. Entrambi gli scopi probabilmente metteranno il settore della pesca ricreativa sotto pressione in alcune zone.

E 'fondamentale che la pesca ricreativa venga riconosciuta nell'ambito della PCP per tutti i suoi lati positivi e non vista o trattata come un fastidio tra i settori della pesca, cosa che potrebbe accadere se il Consiglio imporrà la sua posizione.


Comunicato il inglese sul sito EAA

 

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