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Giovedì, 09 Dicembre 2010 23:04

Comunicazione obbligatoria per la pesca ricreativa in mare

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Il Ministero MIPAAF ha emesso lo scorso 6 dicembre un decreto che istituisce l'obbligo di Comunicazione dello svolgimento di attività di "pesca a scopo sportivo o ricreativo in mare".
Il provvedimento si colloca nell'ambito delle politiche europee e di bacino del Mediterraneo che richiedono la rilevazione di dati statistici

sul settore della pesca ricreativa e, verosimilmente, in collegamento con il progetto di ricerca recentemente affidato dallo stesso Ministero ad INEA.

Tutti i pescatori che svolgano attività di pesca non professionale in mare sono tenuti alla Comunicazione che è gratuita, ha validità triennale ed essendo obbligatoria si configura anche come autorizzazione all'esercizio dell'attività.
Il pescatore che non abbia provveduto, in caso di controllo, dovrà regolarizzarsi entro 10 giorni prima che scattino sanzioni pecuniarie.

La notizia del provvedimento è stata diffusa a cose fatte sottolineando la collaborazione dei soggetti associativi già presenti al tavolo ministeriale di recente istituzione (FIPSAS, Biggame Italia, Associazione Per il Mare, Arci pesca FISA, ENAL pesca) e previo parere degli organi tecnici preposti (Commissione Consultiva Centrale della pesca marittima e dell'acquacoltura). E' prevista la presentazione telematica dal sito del Ministero oppure diretta presso l' Autorità Marittima , "anche per il tramite delle associazioni di settore" e resta da conoscere come questa previsione sarà tradotta in pratica.

Sul sito del MIPAAF il Ministro Galan pubblica questo commento:

“Si tratta di un provvedimento snello, per conoscere i pescatori, avere una prima base di informazioni su dove e come si pratica la pesca ricreativa in mare. Non si tratta della licenza di pesca, vogliamo conoscere, per dare dignità a questa attività del tempo libero praticata dagli amanti del mare”
“Inizia una fase nuova per la pesca non professionale in cui dobbiamo inventare un sistema di regole coerenti con le necessità di tutela degli ecosistemi marini, così come si fa con la pesca professionale. Regolare la pesca sportiva/ricreativa significa generare grandi opportunità di integrazione con il turismo, con l’uso ricreativo del mare. Conoscendone le dimensioni sarà anche possibile richiedere la giusta attenzione politica per una attività che ha valori culturali ed etici ma anche forti contenuti economici ed occupazionali”

La Comunicazione sembra avvicinarsi a quanto già in atto in Francia con l'emissione di una autorizzazione gratuita e sembra dare una svolta improvvisa al dibattito sulla prospettiva di istituzione di una licenza di pesca in mare. Le definizioni della obbligatorietà e della gratuità danno adito a diverse interpretazioni di senso da parte del mondo della pesca ricreativa partendo dall'evidenza di rottura di un sistema che prospetta ulteriori evoluzioni. La mancanza di consultazione della base ed il diffuso malcontento riscontrabile tra i praticanti evidenziano i timori per sviluppi a danno del settore ricreativo. Timori relativi all'evoluzione di uno strumento autorizzatorio e del suo uso e timori per una evoluzione del settore costruita sulla base delle contraddizioni normative attuali a partire dalle definizioni stesse della pesca ricreativa nelle sue varie manifestazioni.

Il modulo di comunicazione contiene in calce una sintetica dichiarazione di essere a conoscenza delle normative vigenti. Un segnale che si colloca nella prospettiva di contrasto alla pesca illegale pur senza affrontare il cronico problema della assoluta carenza di informazione dei pescatori (limite di carniere, taglie minime, riconoscimento delle specie) e della mancanza di una efficace pianificazione dei controlli sulla pesca.

Se il provvedimento risponde alle direttive europee ed alla necessità di riordino del settore proponendo lo studio del settore stesso e la generica finalizzazione a suo favore, esso si colloca in contesto nel quale mancano le basi utili a renderlo efficace.
Consideriamo indispensabile che venga affiancata al provvedimento una iniziativa di informazione sulla normativa vigente che operi concretamente per la crescita della responsabilità nell’esercizio della pesca ricreativa. Ancora di più sottolineiamo la priorità di un forte impegno istituzionale per la pianificazione del sistema di controlli come strumento fondamentale di contrasto alla pesca illegale e come elemento imprescindibile per rendere efficace qualsiasi scelta di gestione della pesca. Evidenziamo l'urgenza di una revisione delle definizioni della pesca ricreativa e della regolamentazione congrua delle tecniche e modalità di pesca. Richiamiamo l'assenza di iniziative di ricerca sulle risorse della pesca in relazione alla loro fruizione ricreativa. Se il Decreto serve a misurare il settore ricreativo, consideriamo intollerabile la persistente mancanza di iniziativa per la ricerca sugli stock ittici e sulle zone di pesca oggetto di pesca ricreativa.

Evidentemente il quadro che uscirà tramite la Comunicazione obbligatoria finalizzata alla rilevazione misurerà non tutti i pescatori ma solo quelli che effettueranno la comunicazione. La conclamata insufficienza di controlli sulla pesca in mare rischia di costituire il primo disincentivo alla partecipazione dei pescatori. Resteranno non rilevati, richiedendo eventualmente diversi approcci di ricerca, molti pescatori che per scelta o ignoranza non trasmetteranno il modulo. Appare improbabile l'efficacia della Comunicazione e della relativa raccolta di dati nei confronti della pesca illegale, il contrasto alla quale è stato segnalato come uno tra i maggiori motivi di realizzazione della ricerca e di emissione del Decreto.

In conseguenza del Decreto la comunità reale dei pescatori ricreativi dovrà sventare i rischi di strumentalizzazione e chiedere con forza che non si passino i prossimi anni ad attendere la disponibilità di dati provenienti dalla rilevazione ma che si operi con iniziative concrete per lo sviluppo del settore partendo da misure per le quali non c'è bisogno di dati, come appunto quelle per i controlli e per l'informazione dei pescatori.

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