Sul mare gravitano tanti interessi e la pesca non è neanche tra i maggiori. La cosiddetta economia blu cerca di integrare diversi ambiti di fruizione delle risorse del mare e nel suo sviluppo, va detto, la pesca ricreativa resta ancora in una posizione fortemente marginale.
I pescatori ricreativi si associano per difendere i loro interessi e, nonostante siano associati a sigle diverse e non raramente in contrasto tra loro, tutti difendono la pesca ricreativa.
In mare questa posizione si contrappone spontaneamente alla pesca commerciale come se lo scenario prevedesse una netta separazione tra buoni e cattivi.
Si parla tanto di tonni e di grandi pelagici, ma da più parti, nel mondo dei pescatori ricreativi, viene sollevata la necessità di gestione delle specie costiere. Il gruppo di lavoro della pesca ricreativa del MEDAC se ne è occupato nel 2017 (ne abbiamo parlato qui ) e, al MEDAC, è arrivata dalla DGMARE, il direttorato generale degli affari marittimi e pesca della Commissione EU, una lettera di ringraziamento.