APR membro della European Anglers Alliance
Berlino 25 gennaio 2011.
Mentre l'Unione europea si muove verso la regolamentazione del settore ricreativo, i pescatori si trovano di fronte a un dilemma.
Alcuni pensano che più 'loro' sanno su di noi, più 'loro' saranno in grado di gestire, regolamentare e limitare la nostra pesca.
Altri credono che, avendo a disposizione informazioni più autorevoli sull'importanza sociale ed economica della pesca ricreativa (con lenza ed amo), e sul minimo impatto ambientale della stessa, saremo in grado di argomentare in modo più circostanziato contro regolamentazioni infondate e controproducenti, sviluppando in questo modo il settore della pesca ricreativa ed evitando sempre più il principio di 'approccio precauzionale' che ci si ritorce contro in mancanza di dati o in presenza di dati discutibili.
E 'interessante a questo proposito osservare come le cose stanno evolvendo in altre parti del mondo che già affrontano le stesse questioni.
Brad Gentner introduce il suo intervento in programma alla 6^ Conferenza Mondiale della Pesca Ricreativa - Berlino, 1-4 Agosto 2011
In primo luogo i pescatori ricreativi riconoscono che le allocazioni delle risorse di alto valore per la pesca ricreativa non sono abbastanza serie e non tengono conto del miglior uso delle risorse di pesca.
Per anni, i pescatori ricreativi sono stati tenuti fuori dalla allocazione di risorse in base a dati 'storici', mancando dati reali sulle catture.
Ora invece, gli economisti e la legislazione sulla gestione delle risorse degli Stati Uniti, insistono sul fatto che deve essere preso in considerazione il valore economico nel procedimento di allocazione delle risorse.
Il secondo problema ha a che fare con la crescente popolarità delle quote come strumento di gestione della pesca commerciale. Le quote negli Stati Uniti portano risorse ai pescatori commerciali senza richiedere alcun pagamento e mantengono il mercato delle quote blindato tra i soli pescatori commerciali attualmente in attività di pesca.
Attualmente, questi programmi vengono promossi dal Governo e da gruppi di ambientalisti come un modo per ottenere grandi inattesi guadagni, un modo per blindare le allocazioni e un modo per ottenere il settore ricreativo fuori dalla loro area.
Di tutto ciò il settore ricreativo è particolarmente spaventato e sta chiedendo che per le allocazioni delle risorse venga ripristinato il sistema che considera il valore economico prima che siano implementate quote per il settore ricreativo o sia permesso al settore ricreativo di acquistare quote commerciali.
Se nessuna di queste richieste sarà soddisfatta, il settore ricreativo è disposto a portare in tribunale il programma di allocazione per quote. Affronterò l'argomento utilizzando un certo numero di casi studio riguardanti la pesca alla cernia e al red snapper. "
http://worldrecfish.org/index.php?option=com_content&task=view&id=50&Itemid=70
Consumo di pesce al massimo storico - Non migliora lo stato degli stock ittici mondiali. Rapporto FAO analizza ultimi dati e tendenze
Da Fishing News - www.fishingnews.co.uk
Haro sur le Bar!
Documentario francese sulla spigola. Un film Erwan Guillermic e David Morvan
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Un documentario francese di 26 minuti sulla pesca alla spigola (taglia minima in Francia 36 cm, in Italia 25) che si sospetta non sostenibile.
Il documentario è incentrato sulla pesca industriale e sulla pesca ricreativa, sui consumatori, su IFREMER, le ispezioni, le vendite etc.
http://regions.france3.fr/littoral/voir-les-emissions/haro-sur-le-bar-0
La spigola, pesce emblematico delle nostre coste, tenderebbe a scomparire. Secondo i pescatori ricreativi i responsabili di questa situazione sarebbero le navi industriali che fanno in inverno pesca mirata alla spigola, durante il periodo di riproduzione.
Fino ad oggi questa specie è catturata senza alcuna reale politica di gestione. Le imbarcazioni da diporto e i pescherecci a strascico sono i predatori più significativi, ma palangari, pescherecci con reti a circuizione e reti da posta sono altrettanto invasivi.
Il film offre un confronto tra le opinioni di tutte le parti interessate del settore (stakeholders), e in tal modo indaga sul futuro della specie.
Fino a poco tempo, lo stato delle risorse è stata considerata buona dal ICES - International Council for the Exploration of the Sea (Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare) - ma non è impossibile che l'Istituto non ritenga di modificare il suo parere quando dovrà nuovamente pronunciarsi nel 2011. In un contesto di calo di stock ittici mondiali (FAO) e con il consumo di spigola d'allevamento che ha già superato quella della specie selvatica, si deve considerare il destino di questa specie, un elemento fondamentale per l'equilibrio dei nostri litorali.
Il Primo Ministro Scozzese Alex Salmond ha dichiarato che il settore ittico scozzese potrebbe dover raddoppiare la produzione di salmone per soddisfare la domanda cinese, a seguito della firma in un nuovo accordo commerciale.
Il presidente di S & TA, Paul Knight, dichiara: "è sicuramente prematuro e irresponsabile segnalare tale enorme aumento nella produzione di salmone d'allevamento prima che governo scozzese e industria del pesce abbiano affrontato i problemi esistenti causati dagli allevamenti ittici. Questi includono il trasferimento di mortali parassiti, i pidocchi di mare, tra pesci di allevamento e pesci selvatici, e la diluizione della integrità genetica delle nostre risorse ittiche autoctone attraverso il loro incrocio con esemplari fuggiti dagli allevamenti. "
2) Problemi connessi con l'allevamento del salmone
La stragrande maggioranza scientifica è del parere che gli allevamenti di salmone rappresentano una minaccia per salmonidi selvatici, tra cui la trota di mare e il salmone Atlantico, dei quali si registra un forte calo a partire dal 1970 nonostante le importanti riduzioni dello sforzo di pesca ed altre misure per proteggere i pesci selvatici. http://www.iucnredlist.org/sotdfiles/salmo-salar.pdf
I pescatori necessitano di nuovi metodi per catturare solo i pesci obiettivo.
Roma, 14 GENNAIO 2011 - I primi orientamenti per la gestione globale di catture accidentali e la riduzione dei rigetti in mare di pesca sono stati rilasciati oggi dalla FAO. Le linee guida che coprono tutti i tipi di catture accessorie, compresi i rigetti, cioè quei pesci che vengono catturati accidentalmente e poi ributtati in mare morti o morenti. La mancata gestione delle catture accessorie minaccia la sostenibilità a lungo termine di numerose attività di pesca e influenza negativamente l’intero settore della pesca.
"Questi sono i primi orientamenti per coprire tutte le specie che finiscono negli attrezzi da pesca", ha detto l’esperto di tecnologia della pesca della FAO Frank Chopin. "Le linee guida estendono i principi di gestione della pesca a tutte le specie e a tutte le aree di interesse. Anche se il codice di condotta per una pesca responsabile già richiama le catture accessorie e i rigetti in mare, queste linee guida elaborano in modo più chiaro i metodi per affrontare le catture accessorie nell’esercizio della pesca". Le linee guida sono un altro passo importante verso l'applicazione di un approccio ecosistemico alla gestione della pesca. Gli impatti sociali, economici e biologici di tali linee guida che sottolineano l’importanza di fare una valutazione della situazione, devono essere studiati caso per caso.Fonte: UN FAO
Per approfondimenti UN FAO news, International Development News Today,
Attraverso FISHFIGHT, Angling Trust, la associazione inglese che rappresenta gli interessi di oltre un milione di pescatori ricreativi in mare, evidenzia la posizione della pesca ricreativa:
Riconosciamo la necessità di una radicale riforma della politica comune della pesca e incoraggeremo qualsiasi campagna che mette come priorità la riduzione della mortalità dei pesci e la riduzione dei rigetti attraverso metodi di pesca più selettivi..
La necessità di ripristinare gli stock ittici al loro stato di possibilità naturale è nostra priorità.
La pesca ricreativa o sportiva è lo ‘sfruttamento’ di una risorsa ittica pubblica con il minore impatto sugli stock, permette la conservazione altamente selettiva, insieme alla soddisfazione di praticare attività all’aperto. E’ obiettivo di Angling Trust l'attuazione delle misure di gestione della pesca nell'UE e nel Regno Unito il cui risultato porti al ripristino e all’incremento di pesci più grandi e appartenenti a tutte le classi di età.
http://www.fishfight.net/supporting-organisations/
Dal Newsday del 16 dicembre 2010
Sette città di Long Island (NY) hanno vinto una causa contro l’obbligo di licenza nelle acque costiere dello stato di New York. La licenza, istitutita nell’ottobre del 2009 dal Dipartimento di Conservazione (DEC) Statale interviene su pre-esistenti diritti di regolamentazione delle acque da parte delle amministrazioni locali. “E’ una tassa, niente altro che una tassa” dice Joseph Lombardo, assistente procuratore della città di Southampton.
Ma perché la licenza? La licenza è stata istituita al fine di ottenere dati sull’impatto dell’ attività di pesca ricreativa in mare nello stato di NY. Per andare incontro alle nuove richieste federali ed evitare l’obbligo di licenza il New Jersey sta lavorando per far passare un programma di registrazione gratuita, che potrebbe facilmente essere implementato anche nello stato di New York, facendo così decadere le motivazioni addotte per l’istituzione della licenza di pesca ricreativa in mare.
http://www.joinrfa.org/Press/NYLicenseRepeal_121610.pdf
http://www.newsday.com/long-island/suffolk/towns-win-fishing-license-suit-against-state-1.2545957
L'obiettivo della rete Natura 2000 è quello di proteggere gli habitat e le specie minacciate, ma spetta ai singoli Stati membri dell'Unione europea ad implementare la legislazione nazionale e i metodi utilizzati per raggiungere tale obiettivo. Questo studio mette a confronto le esperienze di Paesi Bassi ed Italia con il recepimento e l'attuazione della direttiva Habitat, e con la designazione e la gestione dei siti Natura 2000, al fine di meglio comprendere i problemi che gli Stati membri devono affrontare durante tali processi.