Per la pesca ricreativa il tema dei tavoli istituzionali finalizzati alla partecipazione è sempre stato in evidenza a causa della loro mancanza, del loro fallimento o della inclusione minima o nulla della pesca ricreativa stessa.
Vedere il Sottosegretario alla Pesca, On. Castiglione, partecipare all'idea di un nuovo Tavolo è quindi una notizia non da poco ...
L'evasione delle spigole dagli impianti di acquacoltura pone dubbi sui rischi sia sanitari che ambientali ma fa anche risaltare un problema centrale della pesca ricreativa.
Giugno 2017 – la voce giunge per l’ennesima volta a circolare fin lontano dalla costa lungo la quale, per alcune settimane, si manifesta una anomala abbondanza di spigole, palesemente provenienti da un impianto di acquacoltura.Un evento ricorrente e diffuso che solleva domande e riflessioni su salute, ambiente, biodiversità, vigilanza, rispetto dei regolamenti, fino al nodo della nostra cultura della pesca.
cit. : Il Parlamento Europeo... rileva che la pesca ricreativa genera elevati profitti economici per le comunità locali, attraverso attività come il turismo, e ha un impatto ambientale ridotto, ragion per cui va incoraggiata;
In un recente incontro svoltosi a Cesenatico la FIOPS (Federazione Italiana Operatori Pesca Sportiva) ha confermato la proposta di una strategia di intervento per la pesca ricreativa in mare attraverso immissioni.
La Commissione Pesca della UE ha adottato il rapporto dell'Onorevole Marco Affronte sullo “Stato degli stock ittici e la situazione socio economica del settore pesca nel Mediterraneo” accogliendo tutte le raccomandazioni di voto suggerite dalla European Anglers Alliance (con il contributo di APR) e dalla European Tackle Trade Association sugli gli emendamenti proposti.
Nell'acceso dibattito sul Testo unificato per il settore ittico che prevede l'istituzione di una licenza onerosa per la pesca ricreativa in mare, è passata quasi inosservata una proposta alternativa a quella, a firma Catanoso, Oliverio, Caon, portata recentemente in audizione in Commissione Agricoltura.
La pubblicazione sul sito della Camera del video dell'audizione del settore ricreativo in Commissione Agricotura per il Testo unificato sul Settore Ittico è una rara e preziosa occasione per capire meglio sia le posizioni delle parti che il contesto in cui si svolge il dibattito sulla pesca ricreativa.
Il video stimola molte riflessioni e commenti che richiederebbero molto spazio e molte precisazioni ma che proviamo a riassumere in estrema sintesi.
Il “Testo unificato sul settore ittico” è nuovamente in lizza con una stesura modificata, dopo che la pesca professionale ha incalzato la politica con manifestazioni di piazza davanti ai palazzi del potere romano.
La nuova stesura interviene abbassando le misure di contrasto alla pesca illegale e ribadendo il coinvolgimento della pesca ricreativa con l’imposizione di una licenza a pagamento.
Rimandando ai nostri precedenti interventi in tema di licenza onerosa, notiamo che la sostanza della proposta di legge è rimasta invariata nonostante alcune novità.
Nel dibattito sulla regolamentazione della pesca ricreativa marittima, è tema ricorrente e più che mai di attualità, quello degli attrezzi passivi, nasse e soprattutto palangari.
In alcuni documenti (nazionali ed europei) appare la proposta di vietare questi attrezzi alla pesca ricreativa e ciò genera reazioni di difesa in una nicchia di fruitori regolari.
Con la ripresa della proposta di legge per il settore ittico la pesca ricreativa reagisce con forza alla rinnovata minaccia di istituzione di una licenza onerosa per la pesca in mare.