E’ recentissima la notizia di due pescatori multati dalla Guardia Costiera con un bottino di circa 48 kg di orate. Uno dei due viene descritto su l’articolo de La Nazione come pescatore livornese “molto noto nell’ambiente della pesca sportiva” e in un baleno il mondo social della pesca sportiva e ricreativa si è sbizzarrito nel rimbalzare la notizia, chi stigmatizzando il comportamento, chi considerandolo una ‘leggerezza’ intanto ‘i pescatori professionisti fanno di peggio’ (riassumiamo in questa frase alcuni commenti letti sui social).
Il Consiglio Consultivo del Mediterraneo MEDAC, che è composto da rappresentanze di tutti i portatori di interessi del comparto pesca nei vari Stati Membri della UE, ha il compito di fornire pareri non vincolanti sulla pesca nel Mediterraneo alla Commissione Europea e si occupa anche di pesca ricreativa con un gruppo di lavoro specifico.
Come di consueto pesca ricreativa del tonno rosso è stata chiusa con larghissimo anticipo (18 luglio) per esaurimento della quota, in barba ai pescatori di agosto.
Recentemente la stampa internazionale “di settore” (se ne è parlato un po’ meno in Italia) si è interessata della causa intentata da WWF contro MSC “ l’organizzazione internazionale non-profit nata per affrontare il problema della pesca non sostenibile con lo scopo di garantire l'approvvigionamento di prodotti ittici anche per il futuro” in riferimento alla prima certificazione di pesca sostenibile riguardante il tonno rosso (Thunnus thynnus).
Per dieci anni la notizia della ennesima proroga di validità della Comunicazione obbligatoria per la pesca ricreativa in mare è stata importante e da dare tempestivamente.
Non è affatto una novità che il settore della pesca ricreativa sia diviso. Spesso si è trattato di conflitti aperti e in ogni caso il settore ne ha ricavato soprattutto indebolimento e perdita di autorevolezza nel rapporto con gli altri portatori di interessi del comparto pesca.
Sul mare gravitano tanti interessi e la pesca non è neanche tra i maggiori. La cosiddetta economia blu cerca di integrare diversi ambiti di fruizione delle risorse del mare e nel suo sviluppo, va detto, la pesca ricreativa resta ancora in una posizione fortemente marginale.
Qualche giorno fa è stata chiusa la pesca ricreativa del tonno rosso per l'anno in corso. Ormai una consuetudine quando il Ministero valuta consumata la quota assegnata.