L'agenzia statunitense NOAA - National Oceanic and Atmospheric Administration riporta come dopo meno di un anno dopo il completamento del più grande progetto di rimozione di una diga nella storia americana, le principali specie di salmonidi stanno tornando ai loro habitat ripristinati in numero incoraggiante.
La rimozione della diga sul fiume Elwha, alta più di 30 metri, nello stato di Washington è iniziata nel settembre 2011 con la scommesa di aiutare cinque specie di salmonidi a ricolonizzare l'habitat di alta qualità che era stato tagliato fuori per le specie migratorie per quasi 100 anni. Ad oggi il NOAA ha rilasciato circa 60 trote steelhead e 600 salmoni nel fiume a monte del sito dove si trovava la diga ed è stato confreato che questi pesci si sono già riprodotti.
Questi pesci immessi sono stati integrati dal ritorno di pesci selvatici non marcati. Monitorando il fiume i ricercatori del NOAA hanno avvistato varie trote steelhead non marcate. Una era un robusto esemplare da quasi 90 centimetri, più grande di quasiasi pesce marcato e rilasciato.
Si tratta di una notizia incoraggiante per l'Elwha e per le altre rimozioni di dighe a livello nazionale. Ciò conferma quanto sospettato dal NOAA: che quando le barriere sono eliminate i pesci possono ricolonizzare il fiume senza aiuto ed in tempi più rapidi di quanto previsto. Nel marzo 2012 è stata rimossa anche la diga del Glines Canyon, collocata otto miglia a monte del sito dove si trovava la diga Elwha.
Rappresentanti della Bass Anglers Sportfishing Society si sono uniti ai parlamentari del All Party Parliamentary Angling Group in una delegazione di Angling Trust per fare pressione sul Ministro della Pesca Richard Benyon per una misura minima sostenibile per la spigola al fine di permettere ai pesci di riprodursi almeno una volta e per il ristabilimento degli stock.
La proposta mira ad innalzare la misura minima dagli attuali 36 centimentri a più della taglia di riproduzione minima di 42 centimetri.
Mentre la normativa europea e quella italiana restano ferme ad una misura minima inqualificabile di soli 25 centimetri il documento consegnato al Ministro inglese sostiene una misura minima di 48 centimetri per permettere al maggior numero possibile di pesci di riprodursi prima di rischiare di essere pescati.
La regolamentazione della pesca prescrive l’obbligo di rispetto di misure minime per i pesci pescati. Al di sotto del limite fissato i pesci devono essere rilasciati mentre sopra lo stesso limite possono essere prelevati fino ad un quantitativo massimo anch’esso stabilito per legge.
La più comune finalità della misura minima è dare la possibilità per i pesci di potersi riprodurre almeno una volta mentre il limite di carniere pone una misura di buon senso al quantitativo destinabile al consumo alimentare diretto.
Il rilascio dei pesci catturati dai pescatori ricreativi è prescritto dai regolamenti, ad esempio per i pesci di misura inferiore a quella minima di legge o per quelli che eccedono il limite di carniere giornaliero, ma viene anche praticato volontariamente come misura di conservazione attraverso la riduzione del prelievo di risorse.
E' importante sapere come rilasciare per ridurre al minimo o eliminare i possibili danni ai pesci rilasciati.
Ecco quali sono le cose da sapere e un elenco di regole di comportamento per tutte le tecniche di pesca ricreativa con amo e lenza.
Chi mai avrebbe detto che, dopo le immissioni sconsiderate di pesce bianco proveniente dall'Est inizialmente per soddisfare le esigenze delle competizioni di pesca agonistica, si sarebbe un giorno potuto assistere ad una inversione ad "U", legittimata e legale, delle 'rotte migratorie' dei pesci. In un senso vivi, nell'altro in cella frigorifera.
La pubblicazione di un articolo sul problema della pesca ricreativa del tonno rosso su una rivista specializzata ha avuto sufficiente risonanza da meritare una risposta in forma di comunicato stampa congiunto da parte delle associazioni della pesca sportiva rappresentate al Tavolo consultivo istituito dal MIPAAF.
Una svolta radicale per la quale bastano due righe del Decreto Ministeriale 19 giugno 2012 che autorizzano la pesca Catch&Release del tonno indipendentemente dalla disponibilità di quote per la pesca ricreativa, dal periodo di chiusura e dalla organizzazione di manifestazioni agonistiche.
In soccorso alla interpretazione arbitraria che anche i soggetti associativi del settore sostenevano, il Decreto supera la normativa precedente che permetteva il Catch&Release solo in caso di cattura accidentale e di manifestazioni sportive.
La grande novità è che adesso è permesso per i pescatori ricreativi autorizzati alla pesca del tonno rosso, indirizzare la loro pesca a questa specie durante tutto l’anno fatto salvo l’obbligo di rilascio delle catture.