“L’approvazione di questa dichiarazione – commenta in aula l’onorevole Milana, promotore della dichiarazione scritta – indica alla Commissione un percorso preciso sulla necessità di rendere diffusa una condotta responsabile, sia tra le comunità dei pescatori che nei comportamenti dei consumatori”.
Milana ha poi continuato affermando che, “il dibattito sulla riforma della politica comune della pesca ha, da oggi, una ragione in più per sostenere azioni che facciano uscire la politica europea dal ristretto angolo sulle modalità del prelievo delle risorse e su una politica di regole tutte rivolte all`interno. Al contrario, suggerisce una strategia sul mare come luogo privilegiato per aumentare la sua capacità di riproduzione, sia nelle acque interne che attraverso modalità innovative negli accordi di pesca con i Paesi terzi”.
La campagna sul ‘pesce bene comune’ intende, infatti, richiamare l`attenzione dell’opinione pubblica sul progressivo impoverimento delle risorse ittiche: molti stock sono soggetti a uno sfruttamento eccessivo. Identificare il pesce come una risorsa comune significa metterla definitivamente al riparo da pratiche di sfruttamento che sono in grado di creare solo conseguenze negative.
Strasburgo 18 Aprile 2012
L’intervento in aula dell’eurodeputato Guido Milana, promotore dell'iniziativa,
al momento dell’approvazione della dichiarazione scritta:
“Ringrazio i colleghi Arsenis, Patrao-Neves e Romeva, e i loro assistenti, per aver contribuito in maniera sostanziale al successo di questa iniziativa. Pesce bene comune, poiché esso fornisce il 15% delle proteine ad oltre tre miliardi di persone e la vita di oltre 500 milioni dipende dalla pesca e dall’acquacoltura, ciò lo rende un vero e proprio bene pubblico globale. L’approvazione di questa dichiarazione, indica alla Commissione un percorso preciso sulla necessità di rendere diffusa una condotta responsabile, sia tra le comunità dei pescatori che nei comportamenti dei consumatori. Il dibattito sulla riforma della politica comune della pesca ha, da oggi, una ragione in più per sostenere azioni che facciano uscire la politica europea dal ristretto angolo sulle modalità del prelievo delle risorse e su una politica di regole tutte rivolte all’interno. Al contrario, suggerisce una strategia sul mare come luogo privilegiato per aumentare la sua capacità di riproduzione, sia nelle acque interne che attraverso modalità innovative negli accordi di pesca con i Paesi terzi. Del resto, tutto ciò non è solo la salvaguardia dell’ambiente e il mantenimento della biodiversità, ma anche pesca responsabile, sostenibilità economica e sociale, interesse preciso dei pescatori e delle nostre economie”.
(comunicato stampa dall'ufficio dell'On. Guido Milana)