Il Commisario Damanaki all'inizio del suo secondo intervento ha detto:
"Permettetemi di iniziare fornendo alcuni chiarimenti sulla pesca ricreativa. La pesca ricreativa non è, ripeto, non è di competenza dell'UE. Così la Commissione Europea non ne è responsabile. I governi nazionali devono affrontare, devono gestire tutti questi problemi. Quindi per favore non tornate nuovamente, in questa sede, sulla pesca ricreativa. Posso dirvi che dobbiamo essere sicuri, questa è la nostra unica responsabilità, la responsabilità della Commissione, che il prodotto della pesca ricreativa non venga venduto. Tutto il resto è di competenza dei governi nazionali ".
https://goo.gl/4u4q4r secondo intervento di Maria Damanaki nella sezione Combating illegal fishing at the global level (debate)
Sembra che mentre il Commissario Damanaki sostiene la non competenza della Commissione in materia di pesca ricreativa, il Parlamento europeo chieda alla stessa Commissione di occuparsene.
Il Parlamento lo chiede con un'argomentazione che lascia interdetti suggerendo una corrispondenza tra pesca ricreativa e pesca illegale proponendo inoltre una incoerente relazione tra le dimensioni del settore ricreativo e la sua legalità. Il Parlamento suggerisce in modo per niente diplomatico, nè tantomeno politicamente corretto, che maggiori sono le dimensioni del settore ricreativo maggiore è la sua corrispondenza con la pesca illegale.
Il Commissario Damanaki del resto non è del tutto esatto sul ruolo della Commissione per quanto concerne la pesca ricreativa. La Commissione è, ad esempio, responsabile delle disposizioni e dei requisiti dell' Art. 55 del Regolamento sul Controllo ( CE 1224/2009) e del Regolamento sulla Raccolta dei dati (CE 199/2008) per quanto riguarda la pesca ricreativa .
Se il sistema di gestione della pesca previsto dalla proposta di Riforma ha un impatto negativo sulla pesca ricreativa (come spesso accade) non è la Commissione che deve occuparsene ma i governi nazionali. Il problema è che la gestione improntata su un solo portatore di interessi (la pesca commerciale) è di livello Europeo ma il "danno collaterale" fatto alla pesca ricreativa sarà incombenza dei governi nazionali. Quindi i singoli Stati Membri dovranno occuparsi della pesca ricreativa in un sistema di gestione improntato allo sfruttamento commerciale delle risorse e controllato dalle istituzioni comunitarie.
Alla base resta un grave problema di definizione della pesca ricreativa che continua a comprendere tipi di pesca molto diversi. Accanto alla pesca ricreativa, e ad esso assimilato, c'è un vasto settore di pesca di sostentamento spesso legata alla pratica illegale che si realizza nella commercializzazione del pescato. Un fenomeno conosciuto e ampiamente tollerato che costituisce la maggiore emergenza in relazione alla pesca illegale di piccola scala. Un problema che deve essere correttamente inquadrato sia a livello di definizione che di programmazione delle azioni di contrasto all'illegalità.