L'argomento di maggiore attualità per i pescatori ricreativi tra fine 2018 e inizio 2019 è la legge quadro per la pesca in acque interne.
Da ormai troppo tempo i pescatori ricreativi chiedono una revisione delle normative per quanto riguarda sia la pesca in mare che quella in acque interne.
Negli anni si sono susseguite varie proposte di legge che non hanno avuto seguito e che del resto non avevano velleità di fornire strumenti efficaci per una reale evoluzione della gestione.
L'ultima proposta organica di legge quadro per le acque interne è cosa recente ed ancora in attesa di intraprendere l'iter previsto.
Con Decreto Direttoriale N° 17499 del 9/08/2018 si chiude la stagione di pesca ricreativa del tonno rosso che resta consentita con il Catch and Release per le imbarcazioni autorizzate fino al 31 dicembre. (DM 17 aprile 2015).
Il 12 giugno 2018 il Parlamento Europeo in sessione plenaria ha approvato a larga maggioranza una risoluzione storica per la pesca ricreativa:
‘Situazione attuale della pesca ricreativa nell'Unione europea" (State of play of recreational fisheries in the EU) a cura della MEP Norica Nicolai.
Pubblicato dal MIPAAF il Decreto Direttoriale:
Ripartizione dei contingenti nazionali di cattura del tonno rosso per il triennio 2018-2020
I pescatori ricreativi si associano per difendere i loro interessi e, nonostante siano associati a sigle diverse e non raramente in contrasto tra loro, tutti difendono la pesca ricreativa.
In mare questa posizione si contrappone spontaneamente alla pesca commerciale come se lo scenario prevedesse una netta separazione tra buoni e cattivi.
In un clima di cambiamento profondo di tutti i parametri ed i teoremi preesistenti, la saga dei Tavoli sta per darci una nuova, speriamo migliore, stagione, e una ulteriore occasione di partecipazione attiva dei pescatori ricreativi alla politica che li riguarda.
L'onda lunga della nuova attenzione della UE per la pesca ricreativa è destinata a raggiungerci con la minaccia di misure drastiche ed improvvise.
I pescatori ricreativi in mare lamentano spesso la mancata gestione delle specie costiere da parte di chi si occupa di gestione della pesca: organi scientifici, decisori, politici.
E’ una sorta di circolo vizioso: se mancano i dati sullo stock è impossibile fare scelte di gestione se non utilizzando un approccio precauzionale e in mancanza di gestione non verranno destinati fondi per la valutazione dello stock.
Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitivita' dei settori agricolo e agroalimentare, nonche' sanzioni in materia di pesca illegale. (GU Serie Generale n.186 del 10-08-2016)