Dal 7 agosto chiunque verrà trovato in mare in possesso di tonno rosso sarà assoggettabile ad una sanzione amministrativa fino a 4.000 euro più il sequestro del pescato e degli attrezzi e conseguente avvio di istruttoria per sospensione della autorizzazione alla pesca del tonno rosso.
Ancora una volta il sistema di quote per la pesca ricreativa si rivela un fallimento. Un fallimento perché inserita in un sistema nel quale non è preso in considerazione il valore economico della pesca ricreativa, un sistema nel quale la ripartizione delle quote viene stabilita secondo criteri non definiti, un sistema che considera la pesca ricreativa come il cane sotto la tavola a cui gettare le briciole.
L’attuale sistema di quote per il tonno rosso, implementato senza dati economici relativi al settore ricreativo, suggerisce una posizione di parte che non garantisce un equo trattamento per l’intero settore della pesca come viene definito nella direttiva europea n 199/2008 – Articolo 2 a) – “Settore della Pesca”: le attività legate alla pesca commerciale, alla pesca ricreativa, all’acquacoltura e all’industria di trasformazione dei prodotti della pesca, bensì solo quello di alcune delle sue parti.