Possiamo indirizzare la nuova strategia per le specie invasive?
Le specie alloctone e invasive sono in evidenza nell'agenda della UE e lanciano interessanti sfide al settore della pesca ricreativa.
A Bruselles c'è un urgente desiderio di affrontare il problema delle specie invasive. Buone notizie per i pescatori penserete. In tutta Europa le associazioni dei pescatori ricreativi sono terrorizzate dalle specie invasive. Durante tutto l'anno controllano e riferiscono alle autorità se scoprono specie invasive, siano piante, pesci o altri animali. Tuttavia il dibattito presenta per i pescatori ricreativi alcune difficili domande.
Non c'è attualmente uno strumento completo a livello europeo per trattare le specie invasive ma ciò sta per cambiare. C'è bisogno di maggiore cooperazione internazionale e interregionale e probabilmente anche di una nuova legislazione . EAA è intervenuta con il solo rappresentante del settore ricreativo ad un incontro affollato di rappresentanti nazionali, personale della Commissione, scienziati, associazioni ambientaliste e altri soggetti interessati chiamati dalla Commissione.
Nessuno può essere contro ad un maggiore sforzo per combattere le specie invasive oppure qualcuno può? Dipende ovviamente dal contenuto della strategia.
Le organizzazioni europee della pesca con l'amo sono terrorizzate dalle specie invasive, controllano e relazionano tutto l'anno alle autorità se scoprono specie invasive sia piante che pesci o altri animali.
Tuttavia, per i pescatori ci sono alcune delicate questioni aperte portate sul tavolo come “quando una specie invasiva deve essere giudicata invasiva ed eventualmente giudicata da eradicare?” e “chi deve essere accusato per l'introduzione di questa o quella specie di pesci invasivi?”. La risposta sarà un miscuglio di opinioni scientifiche e politiche e può mettere a rischio molti programmi di semina sostenuti dalla pesca con l'amo con impatto fortemente negativo sul settore della pesca con l'amo. Per esempio la trota iridea è seminata in alcuni paesi per alleggerire la pressione di pesca sulle specie autoctone. Potrà continuare con la nuova strategia europea per le specie invasive? Nessuno lo sa di sicuro oggi. Un'altra preoccupazione è che un commento chiave della Commissione circolato tra i soggetti interessati dice: “Riguardo i percorsi di introduzione, la maggior parte delle piante invasive proviene da giardini o acquari, mentre la fauna invasiva delle acque dolci raggiunge le acque pubbliche attraverso fuoriuscite dall'acquacoltura o deliberatamente seminata dai pescatori con l'amo .” EAA ha sottolineato che questo fornisce una pessima immagine di quello che sta accadendo in Europa riguardo alle specie invasive. Per esempio è stato mostrato un manifesto con tutte le 19 specie invasive trovate nelle acque olandesi. Nessuna di esse si sospetta presente a causa dei pescatori con l'amo ma a causa del canale Main-Danube (completato nel 1992) e del settore commerciale dei pesci ornamentali. L'atteggiamento delle associazioni ambientaliste sulle specie alloctone è bianco o nero senza niente in mezzo. E' stata contestata la posizione rigida sottolineando l'opinione scientifica che le specie alloctone possono essere invasive, non molto invasive o per niente invasive. E' stata citato dal documento chiave della Commissione, che un progetto (DAISY) “ha identificato 10 822 specie alloctone presenti in Europa, di queste il 10-15 % si prevede abbiano un impatto negativo economico o ecologico.” Così il restante 85-90% delle specie alloctone sono di poco o nessun interesse, infatti, almeno per i pesci, le specie alloctone spesso dimostrano un contributo positivo alla protezione della biodiversità e dell'economia.”
Nella illustrazione: Il Persico Sole [Lepomis gibbosus] Pesce ornamentale invasivo introdotto dall'America settentrionale. Adesso diffuso in Europa. Si nutre di piccoli pesci e altri vertebrati
L'articolo sulla rivista Angling International - 12.2010
*Jan Kappel è lobbista EFTTA ed EAA presso l'Unione Europea.