Si è tenuta a Roma nei giorni 10 e 11 novembre 2011, organizzata da APR, la riunione periodica dei gruppi Fiumi e Mare della European Anglers Alliance. Avere in Italia i rappresentanti (presidenti e/o esperti) delle maggiori organizzazioni europee di pesca ricreativa è, oltre ad un grande onore, segnale forte di come l'Europa della pesca ricreativa conti sull'apporto italiano per le maggiori questioni che riguardano tutta la pesca ricreativa europea indistintamente.
L’Unione Europea ha ufficialmente esteso le misure per proteggere dalla pesca lo Squalo Smeriglio, come specie minacciata. Riscontrando lo stato di conservazione della specie che risulta in esaurimento, la UE ha riconosciuto che i precedenti livelli di protezione erano insufficienti perché non venivano applicati in tutte le acque europee.
Con la Regolamentazione emendata la pesca dello Smeriglio è adesso vietata in tutte le acque europee compreso il Mediterraneo e per tutte le imbarcazioni europee che pescano in acque internazionali. Inoltre gli smerigli catturati accidentalmente devono adesso essere immediatamente rilasciati.Dossier Deflusso Minimo Vitale 2011
Campagna di controllo diffuso sull’applicazione e il rispetto del DMV in Piemonte
..in nessuno dei corsi d’acqua maggiori del Piemonte, nei tratti immediatamente a valle delle opere di derivazione idrica, si dovrebbero vedere alvei asciutti; quando questo si verifica siamo probabilmente di fronte a un caso di mancato rispetto delle norme ...
Aggiornamento: Sabato 10 dicembre 2011 incontro ad Aosta ore 16.30
Il Commissario Maria Damanaki spiega, al Parlamento Inglese, la riforma della Politica Comune della Pesca e risponde ad alcune domande.
E' stato affrontato inoltre l'impatto sociale della riforma proposta e il Commissario Damanaki ha descritto come si intende finanziare il settore della pesca ed in particolare di quello di piccola scala , nella transizione verso una pesca sostenibile.
31 ottobre 2011
La Commissaria della DG MARE, Maria Damanaki, ha discusso di scienza nella gestione della pesca marittima e della sua importanza nell'ambito del quadro della Riforma della Politica Comune della Pesca al Fishmongers' Company a Londra.
" [...] ci sono poi il Mar Nero ed il Mediterraneo, per i quali non so da che parte cominciare. Tutto ciò che dirò è che l'enorme carenza di informazioni scientifiche e la carenza di cooperazione con i paesi terzi sono un grande ostacolo che dobbiamo affrontare se vogliamo raggiungere la sostenibilità anche per quei bacini [...] "
Leggi alla fonte
Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo alla politica comune della pesca. Luglio 2011
Regionalizzazione e ruolo dei Consigli Consultivi (RACs)
Nel documento di Comunicazione della Riforma della Politica comune della Pesca, la DG Mare indica la Regionalizzazione come obiettivo per una migliore governance:
[...]
2.5. Una migliore governance grazie alla regionalizzazione
Un approccio centralizzato “dall’alto verso il basso” rende difficile adattare la PCP alle specificità dei diversi bacini marittimi dell’UE. Gli Stati membri e le parti interessate assumeranno maggiori responsabilità per la gestione delle risorse a nelle varie attività e zone di pesca, nonché per la coerenza di tale gestione con altre azioni in ciascun bacino marino.
La Commissione Ambiente della UE pubblica in data 14/10/2011 il documento di lavoro sul "Rapporto tra la valutazione iniziale delle acque marine e i criteri per il buono stato ambientale" redatto a sostegno all'attuazione della direttiva quadro sulla strategia marina.
Lo scorso 1 settembre 2010 la Commissione aveva definito i "Criteri per il raggiungimento del buono stato Ecologico", come riportato sul Comunicato Stampa allora emanato di cui riportiamo più sotto qualche stralcio.
Insieme questi due documenti forniscono una migliore comprensione della Direttiva consentendo così agli Stati membri dell'Unione di adottare le misure necessarie per conseguire un buono stato dell'ambiente marino entro il 2020.
Comunicato Stampa, Bruxells 01 settembre 2010 (IP/10/1084)
Mari europei: la Commissione definisce i criteri per raggiungere il buono stato ecologico
La Commissione europea ha adottato oggi una decisione che definisce i criteri necessari per raggiungere il buono stato ecologico dei mari europei. Grazie a questi criteri, gli Stati membri potranno mettere a punto strategie coordinate per la protezione dell'ambiente marino all'interno di ciascuna regione marina, in modo da garantire la coerenza delle azioni e la comparabilità dei progressi ottenuti nelle varie regioni. La definizione dei criteri è richiesta dalla direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino, finalizzata a raggiungere il buono stato ecologico di tutte le acque marine dell'UE entro il 2020.
Janez Potocnik, commissario europeo per l'ambiente, ha dichiarato in proposito:
"Vogliamo che i nostri mari siano produttivi e in buono stato di salute. La decisione odierna è il primo passo verso la definizione di obiettivi precisi per il raggiungimento del buono stato ecologico. L'adozione della decisione sui criteri per il buono stato ecologico durante l'Anno internazionale della biodiversità è un ulteriore passo avanti nello sviluppo della strategia UE a favore della biodiversità dopo il 2010.".
[...]
L'obiettivo del 2020 per il buono stato ecologico
Con "buono stato ecologico" si intende che lo stato ambientale complessivo delle acque marine è tale da consentire l'esistenza di oceani e mari dinamici e diversificati dal punto di vista ecologico, in buono stato di salute e produttivi. Lo sfruttamento dell'ambiente marino deve essere contenuto entro livelli sostenibili per salvaguardare il potenziale di utilizzi e attività della generazione attuale e di quelle future. Questo significa che occorre tenere pienamente conto della struttura, delle funzioni e dei processi degli ecosistemi marini, proteggere le specie e gli habitat marini ed evitare il declino della biodiversità causato dall'uomo.
Per raggiungere l'obiettivo fissato dall'UE di raggiungere il buono stato ecologico di tutte le acque marine entro il 2020, gli Stati membri devono mettere a punto strategie che si traducano in piani d'azione per applicare un approccio ecosistemico alla gestione delle attività umane. Il buono stato ecologico deve essere stabilito a livello delle regioni o sottoregioni marine sulla base degli 11 descrittori qualitativi dell'ambiente marino specificati nella direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino. La cooperazione regionale è essenziale in tutte le fasi di attuazione della direttiva.
Progetto “Gestione sostenibile delle popolazioni di Cormorano”
Come proseguono i lavori?
In previsione del prossimo incontro degli stakeholders previsto per la seconda metà di ottobre 2011 è stato fatto circolare il report dei lavori del gruppo di collegamento degli stakeholders che si sono svolti dal 4 al 6 aprile 2011.
Aggiornamento 14 dicembre 2011: La piattaforma CORMAN è disponibile sul sito della DG AMBIENTE della Commissione Europea